La Storia di Conegliano

Conegliano

Origini e Storia: dal X Secolo fino a oggi: Conegliano Veneto

Conegliano

NASCITA DEL COMUNE DI CONEGLIANO

Verso la metà del secolo XI i nobili del territorio del futuro comune, preoccupati per le continue scorrerie militari, si uniscono intorno alla collina e formano una consorteria al fine di difendere il territorio e i propri abitanti.

Tra le famiglie che la formano ci sono i Coderta che possedevano un feudo a S. Fior, i Da Bagnolo possidenti di case e terreni nell’omonima località, i Da Colle che abitavano intorno a Castel Roganzuolo.

Un documento di alleanza firmato con Padova il 9 giugno del 1180 ci conferma dell’esistenza di tale consorteria.

Conegliano non avrà vita facile e si scontrerà presto con gli appetiti militari dei centri vicini, primo fra tutti Treviso. Un’allenza con il capoluogo della Marca trascinerà poi la città in tutta una serie di peripezie e guerre fino ad essere soggetta all’Impero d’Austria dal 1319 al1329.

Poi seguirà la dominazione scaligera di Verona, risoltasi con una rivolta per gli eccessi gravami finaziari. Fu in questo periodo che Conegliano diventò una città murata.

Infine Conegliano si offre a Venezia nella speranza di trovare una valida difesa. Seguiranno le invasioni del re d’Ungheria, degli Austriaci, i Carraresi e poi di Napoleone.

Da ricordare un fatto storico nel 1792: il passaggio e la breve sosta del sommo Pontefice Pio VI diretto a Vienna.

ORIGINE DEL NOME CONEGLIANO

Svanita l’idea leggendaria che il nome potesse derivare dal mitico Giano, superate le altre ipotesi esterofile e considerando che non ci sono prove sul nobile romano da cui potrebbe derivare Conegliano ( l’abitato esisteva prima ancora dell’arrivo dei romani come ci attestano i consistenti ritrovamenti dei reperti dell’età del bronzo e prima ancora del Neolitico), rimane valida l’ipotesi che il nome del capoluogo della sinistra Piave risulterebbe aggregato ad un toponimo latino derivato dall’agricoltura.

La frazione Coneglianese di Ogliano, l’altra zona collinare più vicina all’antica Ceneda di Vittorio, veniva indicata, come i documenti dell’epoca ci dimostrano, con il nome di Oliano – in dialetto Oyan – e la coltivazione dell’ulivo è un fatto più che accertato come pure la produzione dell’olio.

Negli Antichi Statuti di Conegliano:” Chi taglia o sradica un olivo o un albero fruttifero …sarà condannato alla multa di cento soldi dei piccoli”.

Esistevano inoltre, all’epoca, leggi finalizzate alla tutela e allo sviluppo dell’ulivo: ” …il colono, è tenuto a piantare ogni anno, in ogni podere che conduce per contratto di livello, o in altro modo, cinque piedi di ulivo”.

Che nella zona si producesse olio e Canapa da Fibra è un fatto indiscusso e ne fa riferimento anche il Podestà di Conegliano Marco Manno in una sua relazione del 1609 letta al Senato di Venezia dove si fa riferimento ad un anno troppo rigido che ebbe come conseguenza una penuria di olio e fibre.

Conegliano deriverebbe perciò da Cum-Oljano o Cum-Oliano nel senso di legame o appartenenza a Ogliano oppure di territorio con produzione di olio.

I due toponimi infatti subiscono nel tempo la stessa evoluzione come dimostrano i tanti documenti degli Antichi Statuti di Conegliano e i due nomi sono troppo vicini e troppo simili per non essere fra loro legati e in un certo senso interdipendenti l’uno dall’altro.

IL DUOMO DI CONEGLIANO

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Interno del Duomo di Conegliano

Il Duomo di Conegliano è stato nel passato chiesa Arcipretale, Pieve, Matrice, ex Collegiata.

Le origini della comunità parrocchiale si confondono con quelle della città stessa e risalgono all’epoca dei Franchi, i quali importarono il culto di San Leonardo di Limoges, patrono della città. In onore di questo Santo venne innalzata la prima chiesa sul colle dentro le mura del castello.

Il Vescovo L. Da Ponte con Bolla in data 13 dicembre 1756 trasferì la sede parrocchiale in piano nella chiesa di Santa Maria Dei Battuti costruita fra il 1352-1497 che diventerà l’attuale Duomo della Città.

La Collegiata fu istituita da Papa Gregorio XIII con Bolla in data 1 gennaio 1580 e soppressa poi dall’anticlericalismo dittatoriale di Napoleone con decreto del 25 aprile 1810.

Dopo recenti restauri il Duomo attuale forma un complesso monumentale di grande interesse.

Esso è ricco di opere d’arte: fra queste meritano particolare attenzione gli affreschi della Scuola dei Battuti e la pala di Cima da Conegliano.

Sala dei Battuti e la Sala del Capitolo, di proprietà della Parrocchia del Duomo di Conegliano, custodiscono l’una affreschi di notevole valore del secolo XVI realizzati principalmente da Francesco da Milano e Ludovico Toeput ”Pozzoserrato”, una sorta di catechismo artistico degli aspetti principali della fede cristiana; l’altra arazzi cinquecenteschi restaurati a cura del Rotary Club Conegliano, ora concessi in comodato gratuito dal Comune di Venezia, che ne è proprietario.

La confraternita dei Battuti trae le sue origini in quei movimenti dei Disciplinanti, o Flagellanti, fondati nel 1260 a Perugia dove tra devozione popolare, tensioni politiche e desiderio di pacificazione di realtà cittadine, prese campo per opera di un laico eremita francescano, tale Raniero Fasani.

Le radici della confraternita, che aveva scopi devozionali e caritativi, risalgono al Medioevo; i Battuti si dedicavano infatti a opere di misericordia e abitualmente adiacente ai loro cenacoli veniva realizzato un ospedale.

Nel “borgo Ca’ Foncella” a Treviso fondarono nel 1261, grazie all’appoggio del Vescovo Alberto da Vicenza un insieme di strutture a beneficio degli ammalati, degli orfani e dei più emarginati.

L’ Ordinanza Napoleonica contro l’incetta del fieno e a destra la lettera di ringraziamento della Giunta di Conegliano in occasione della visita di Garibaldi.

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Sopra a sinistra il monumentale Cimitero Ebraico sito ai piedi della collina del castello, a destra i possenti resti delle mura carraresi.

Sotto la facciata affrescata del Duomo in via XX settembre.

Il Cervano, più conosciuto come "Monticano"
Il Cervano, più conosciuto come “Monticano”

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